Palermo/ I segreti del Palazzo Reale

Il Palazzo Reale di Palermo è stato ricostruito attraverso un palinsesto architettonico, vecchio di 2500 anni, in cui le fasi costruttive e le storie si intrecciano in un sorprendente labirinto di dati realizzato grazie al rilievo in 3D. L’iniziativa è stata presentata nell’ambito del convegno internazionale «Il palazzo disvelato» dedicato alla reggia palermitana e agli altri luoghi del potere mediterraneo (26-29 giugno – Sala Mattarella dell’Assemblea regionale), che riunisce esperti di fama internazionale impegnati nella tutela del patrimonio storico e architettonico.
Il progetto, iniziato nel 2010 e coordinato da Ruggero Longo, è frutto della sinergia fra l’Ars, un gruppo interdisciplinare dell’Università della Tuscia e la Tecno-Art aggiudicataria del bando per un osto di circa 500 mila euro. Dopo 8 anni, lo studio giunge a compimento con la realizzazione di una piattaforma digitale virtuale innovativa.
Il rilievo tridimensionale e le banche dati hanno consentito di leggere la straordinaria sintesi di culture (arabo, greco-bizantina e normanna) espresse dal palazzo, un unicum nel Mediterraneo. E sono venute fuori alcune importanti novità sul palazzo medioevale. Anzitutto la facciata dell’edificio era intonacata di bianco e contornata di rosso. Anche la stanza di Ruggero II ha riservato delle sorprese. Era una sala dedicata a udienze private con una loggia belvedere aperta su Palermo. Anche nella Cappella Palatina-dove sedeva il re c’era una grande finestra, probabilmente a sottolineare l’importanza della luce nella costruzione dell’immagine del Monarca.
Il progetto sarà messo in rete in coincidenza con l’apertura dell’ingresso principale del Palazzo, chiuso dal 1840, i cui lavori di restauro stanno per essere ultimati.

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